GIUSTIZIA: CASELLI, NO A ESISTENZA DUE TIPI DI
PERCORSI
(AGI) - Venezia, 14 nov. - Le carceri scoppiano,
i processi sono sempre troppo lunghi e la giustizia a volte non sembra sempre
essere uguale per tutti. Giancarlo Caselli, attualmente membro di Eurojust a
Bruxelles, ha parlato di questi temi in un convegno sulle vittime del terrorismo
e della criminalita' che si e' svolto questa mattina a Mestre.
"Occorre certamente snellire le procedure - ha detto Caselli davanti a
migliaia di giovani riuniti in un teatro di Mestre per il Memory Day - ma
occorre anche fare di tutto per evitare che esistano due giustizie. Molti
processi servono per far passare il tempo necessario fino alla prescrizione".
Il magistrato, ex procuratore a Palermo quando furono uccisi Falcone e
Borsellino, non ha mancato di sottolineare accenni polemici: "Ci sono
attualmente 60 mila detenuti nelle carceri - ha ricordato - ma la giustizia per
molti di loro non sembra avere lo stesso ritmo. Se un extracomunitario non
rispetta le norme sull'immigrazione rischia, ad esempio, quattro anni di
carcere, oggi chi commette falso in bilancio potrebbe non andare neppure in
carcere...". Caselli, sotto scorta dal 1974 e 40 anni di carriera, ha guadagnato
applausi scroscianti quando ha ricordato che non basta la sicurezza, ma occorre
anche non pregiudiucare diritti e garanzie dei cittadini.
Al Memory Day per le vittime del terrorismo e
della criminalita', organizzato a Mestre dal sindacato di polizia Coisp, hanno
partecipato anche il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano, Giovanni
Luperi, dirigente generale della Polizia di Stato, Olga D'Antona, vedova di
Massimo D'Antona, Pier Luigi Vigna, gia' procuratore nazionale antimafia, oltre
al sindaco di Venezia Massimo Cacciari, Gianfranco Bettin, sociologo e
scrittore, il giornalista Mario Calabresi e Mirko Schio, presidente di
Fer.Vi.Cr.e Do., ex poliziotto oggi in sedia a rotelle dopo una sparatoria in
servizio e attivo con la sua associazione per i Feriti e Vittime della
Criminalita' e del dovere.
Proprio Mirko Schio, visibilmente emozionato,
ha ricordato come spesso lo Stato lasci sole le vittime del dovere. "Abbiamo
sottoscritto un contratto con lo Stato e lo abbiamo onorato fino in fondo - ha
ricordato l'ex poliziotto ferito - oggi il maxi emendamento della Finanziaria
conferma il taglio dei fondi destinati alle cure sanitarie per le vittime del
dovere. Lo Stato in questo modo non onora il suo contratto come fanno i suoi
servitori".
(AGI) Crc 141355 NOV 05 -
141514 NOV 05
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